Piero Armenti, [email protected]
Quanti in passato avrebbero voluto mandare a quel paese i vertici Rai? E invece hanno chinato il capo, e subito la censura per questioni di “opportunità politica”, altrimenti la televisione non l’avrebbero più fatta. L’intervento dei dirigenti Rai per censurare Fedez e il suo discorso del primo maggio ci ricorda il piccolo mondo antico, dove la politica domina la Tv, e la TV domina il mondo dello spettacolo, per cui, sintetizzando al massimo, o è così o è pomì: se un dirigente ti diceva “non fare questa cosa”, tu non la facevi altrimenti ti trovavi ai margini della società dello spettacolo e non avresti lavorato.
Solo che quel mondo antico non...
Piero Armenti, [email protected]
Ogni volta la domanda è sempre la stessa. Il sogno americano esiste ancora? E questa domanda sottintende una sfiducia di fondo. “Ma dai, che vai a fare in America, oramai il sogno americano non esiste più”. Lasciamo perdere il mio caso personale, perché è un metodo sbagliato basarsi su una singola storia di vita.
Quel che io vedo, le testimonianze che ho raccolto in questi dieci anni, mi spingono a dare una risposta affermativa a questa domanda. Camerieri che hanno aperto pizzerie, salumieri che hanno aperto negozi online, architetti che lavorano ad alti livelli, medici, designer italiani. Tutti confermeranno una cosa: il loro tenore di vita è alto, molto più alto di quello che...
Piero Armenti, [email protected]
Sono del Sud, e sono dovuto emigrare, ma a questa cosa non ho mai dato nessun peso, non me ne sono mai lamentato particolarmente. Quando iniziavano le conversazioni sul nostro misero destino di meridionali derubati storicamente, io mi allontanavo. Non perché fosse falso, solo che non volevo partecipare a questa liturgia autoassolutoria. L’ho capito abbastanza presto nella vita: se vuoi combinare qualcosa d’importante non devi dare peso né al passato né agli altri, ma concentrarti sul futuro, l’unica dimensione che conta. Il destino va scritto sempre e comunque contro le avversità, perché ci salviamo da soli. Lo sanno bene coloro che emigravano secoli fa, e in America costruivano la...
Piero Armenti, [email protected]
Sono un uomo bianco, caucasico, eterosessuale, benestante con i documenti in regola, normodotato, istruito, tendenzialmente in salute. In base alla sensibilità vigente sono l’ultimo a poter opinare su qualsiasi tema.
Troppo privilegio concentrato in una persona sola, impossibile io possa capire la sofferenza altrui. La sofferenza di una donna in un mondo maschile, di un gay in un mondo eterosessuale, le difficoltà di un disabile, di chi non ha il permesso di soggiorno, di un afroamericano o di un nativo americano, o di chi non riesce a mettere un piatto a tavola.
Ho avuto già troppi millenni che hanno giocato a mio favore, dentro una tradizione di dominio bianca e maschile. Ora è il momento di farmi...
Piero Armenti, [email protected]
Iniziamo da un paradosso.
Un giorno dividiamo la ricchezza esistente tra tutti gli abitanti in maniera egualitaria, in modo da realizzare un desiderio di equità con cui ci confrontiamo continuamente. Poi lasciamo che ognuno faccia le sue scelte con i soldi che ha a disposizione, aspettiamo dieci anni, e vediamo cosa accade? Ve lo dico subito io. La società egualitaria che ci eravamo immaginati diventa di nuovo diseguale.
Qualcuno avrà speso bene i suoi soldi, magari avrà fatto qualche investimento, avrà accumulato ricchezza, utilizzando il suo tempo per guadagnare di più, e altri magari no, avranno sperperato tutto, saranno tornati al punto di partenza. ...
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