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Fedez ridicolizza la Rai semplicemente perché può permetterselo

politica social media May 02, 2021

Piero Armenti, [email protected] 

Quanti in passato avrebbero voluto mandare a quel paese i vertici Rai?  E invece hanno chinato il capo, e subito la censura per questioni di “opportunità politica”, altrimenti la televisione non l’avrebbero più fatta. L’intervento dei dirigenti Rai per censurare Fedez e il suo discorso del primo maggio ci ricorda il piccolo mondo antico, dove la politica domina la Tv, e la TV domina il mondo dello spettacolo, per cui, sintetizzando al massimo, o è così o è pomì: se un dirigente ti diceva “non fare questa cosa”, tu non la facevi altrimenti ti trovavi ai margini della società dello spettacolo e non avresti lavorato.

Solo che quel mondo antico non esiste più, e forse i dirigenti Rai non se ne sono accorti.  Quando hanno chiamato Fedez dovevano tenere a mente che dall’altra parte della cornetta non c’era un artista desideroso di visibilità,  ma una “media company” potente quanto la Rai stessa. Perché questo è il punto cruciale su cui bisogna focalizzare la riflessione. “Fedez è un mass media”. Non  ha bisogno della TV, non ha bisogno della Rai, non ha bisogno di Mediaset o di Berlusconi. Non ha bisogno di nessuno perché il Mass Media è lui. Se lo vogliono, detta lui le condizioni, figlio com’è di una rivoluzione della comunicazione pari alla stampa di Gutenberg, che ha creato un vero e proprio ribaltamento di potere.  Fedez ha un suo pubblico coltivato bypassando l’Italia e le sue logiche di dominio e di controllo, soprattutto politiche. Usa Instagram e Youtube per veicolare il suo messaggio, se vuole fare qualcosa di televisivo può farlo su Amazon Prime o Netflix, tutte aziende americane che non subiscono alcun ricatto dalla politica italiana perché sono più grandi della politica stessa, e dettano a loro volta le condizioni. Insomma se Fedez può permettersi certa libertà deve ringraziare l’America. Un tempo Berlusconi poteva costringere i vertici Rai a licenziare Enzo Biagi o Santoro, ora sarebbe fantascienza: immaginate Salvini o Zingaretti che chiamano Amazon Prime per cacciare via Fedez. Non solo riceverebbero una sonora pernacchia di ritorno, degna del migliore Eduardo De Filippo, ma si troverebbero subito dopo una shitstorm, scatenata da Fedez stesso, e probabilmente perderebbero un bel po’ di consenso.

Ed è per questo che il gesto di Fedez non è un atto di coraggio, ma è un richiamo alla realtà. L’artista ha rischiato zero perché il suo mondo non è quello antico: non ha bisogno della Tv italiana e men che meno quella pubblica. Non ci troviamo dinanzi ad un Davide che ha sfidato Golia, ma davanti ad un Golia che ha sfidato un altro Golia, ed ha vinto. Fedez non ha avuto coraggio nel senso tradizionale del termine, ma ha fatto un qualcosa di possibilissimo e consequenziale: ha ricordato che il potere è lui. Punto.

Colpisce invece il dilettantismo dei vertici Rai, che sanno benissimo a cosa vanno incontro con quell’intervento telefonico improvvisato, ma decidono, forse per disperazione, di farsi mettere nel sacco da Fedez,  che diventa un leader de facto di una nuova evoluzione della sinistra italiana, fieramente consumista, ecologista, e concentrata soprattutto sui diritti civili (ne abbiamo parlato qui).

Perché in tutto questo c’è da aggiungere un’ultima cosa, non meno importante.  Fedez vince perché ha tremendamente ragione, perché sia a destra che a sinistra bisognerebbe saper riconoscere il diritto alla libertà d’espressione. Ha talmente ragione che nella telefonata i vertici Rai appiono insicuri e impreparati: sembra commedia all'italiana. E una ragione di fondo c'è.

Quello che i vertici Rai vorrebbero dire a Fedez, ma non possono, è che il loro timore è che il giorno dopo riceveranno la telefonata  del politico di riferimento che si lamenterà  per le parole di Fedez, e visto che le loro sono nomine di natura politica, le parole di Fedez mettono a rischio la loro carriera.

A Salvini probabilmente gliene frega zero di quello che dice Fedez sul palco, anzi ne ha tremendamente bisogno per rimanere al centro del dibattito pubblico, sono i vertici Rai ad agire d'impulso timorosi della propria carriera. 

Ma allora se da tutto questo ne vogliamo trarre un insegnamento, dovrebbe essere il seguente: è arrivato il momento di abbattere la Rai così come la conosciamo, semplicemente perché non serve più: costa troppo, usa logiche antiche, ed è orami marginale. Ha ancora un senso pagare il canone? Fedez ha iniziato la battaglia, ora bisogna portarla a termine.

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