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Ho viaggiato su un jet di linea, ecco il resoconto

stati uniti Mar 07, 2022

 

Ho deciso di andare a New York con un Jet privato di linea, sembra una contraddizione (o è privato o è di linea), ma non lo è. Si tratta di piccoli jet che possono ospitare un numero limitato di persone, in questo caso sedici. Tu prenoti il tuo posto, e sei con altri sconosciuti. Paghi ovviamente molto di più di un volo normale, ma di meno di un jet privato esclusivo per te. L’opzione è quindi perfetta se si viaggia soli o in coppia. Il jet privato costerebbe troppo.

Il prezzo per il biglietto varia in base alla compagnia aerea, quella che ho scelto,  Blade, ha prezzi dai 2200 fino ai 3500 da New York a Miami. Ovviamente si tratta di circa il triplo di una prima classe normale che costa sui mille dollari (meno di tre ore di volo) e dieci volte di più rispetto ad un biglietto in classe turistica, che costa sui 200 dollari (a volte meno, a volte molto di più).

La prima considerazione che voglio fare è semplicissima: se siete “settati” sulla modalità spendo poco e arrivo in un determinato punto, che è poi la modalità predominante, quest’esperienza non fa per voi. Che senso ha spendere 10 per qualcosa per cui potreste spendere 1, ottenendo il risultato identico?

Io questo ragionamento lo capisco, e credo che abbia una certa logica pratica: risparmiare ha più senso che sperperare. Ma immaginate di avere i soldi per permettervelo, di essere parte di quella nicchia di persone, diciamo il 10% degli americani, che potrebbe spendere quei tremila dollari senza accorgersene, senza che spenderli significhi indebitarsi o rinunciare ad altro, perché non dovreste viaggiare comodissimi? Perché dovreste gettarvi nel caos dell’aeroporto tra gente che spinge, file infinite, controlli noiosi, e attese lunghe attese?

Allora sì, allora quell’esperienza ha un senso. Ma partiamo dall’inizio. L’aeroporto.

                                                    AEROPORTO VOTO 10

Non si parte dai soliti aeroporti di qui, il JFK, La Guardia, o Newark. Si parte da un aeroporto privato il cui nome ha già il dolce suono della vittoria. Si chiama Million Air e si trova a Westchester, circa un’ora a nord di Manhattan. La prima cosa che ho notato è che per arrivare c’è un’assenza totale di traffico, si passa tranquillamente per strade di campagna, e quando arrivi la sensazione è di essere in un luogo per pochi eletti, lontano dal caos e dalla massa. Se avete in mente gli aeroporti normali, sappiate che qui non c’è nessuno tanto che avevo anche il dubbio di aver sbagliato posto. Appena sono entrato nel Lounge di Blade un signore elegante mi ha chiesto il documento (l’unico controllo che fa), gli ho dato il bagaglio e stop, mi sono accomodato su divani eleganti, in una stanza piena di opere d’arte, e  con un bar ad angolo semicircolare in cui ordinare qualsiasi così, dagli alcolici al caffè. Quando sono arrivato io c’erano solo altre quattro persone ad aspettare, alla fine in tutto siamo stati dieci. Molti sono arrivati proprio due minuti prima che partisse l’aereo. Nessun controllo del bagaglio, della persona, niente nastri, nessuno che ti strilla togliti le scarpe, attento se hai liquidi, togli il pc e appoggialo sul nastro. Niente di niente. Lasci il bagaglio e aspetti che ti accompagnino al jet. Quindi le due prime cose le ho capite, e fanno tantissima differenza: 1) Zero controlli, solo il documento 2) Puoi arrivare anche venti minuti prima che parta l’aereo.

                                                        AEREO VOTO 7

Quando è arrivato il momento d’imbarcarci, un signore ci ha accompagnati direttamente sull’aereo senza nessuno stress. Siamo passati attraverso altri saloni molto lussuosi, e poi direttamente sul nostro jet tramite una piccola scaletta che aveva tutta l’aria di essere un po’ traballante.

Quando arrivi il tuo posto è assegnato tramite un segnaposto, come se stessi ad un matrimonio, e  l’aereo è  illuminato di fucsia. Al lato della poltrona c’è un tavolino, dove è presente anche il menu della giornata, che include quasi sempre il caviale. Hostess eleganti e carine, poltrona comoda. La cosa che ho notato nel mio volo è la presenza di due cani a bordo, di cui uno di taglia media e uno piccolo. Moli penso preferiscano questa modalità per poter viaggiare tranquillamente insieme al cane. Il cane ovviamente paga a parte, se è sotto i 16 kili solo 300 dollari in più, altrimenti deve pagare un biglietto come fosse una persona. A me i cani non danno alcun fastidio, ma se una persona ne ha paura è meglio che eviti questi tipi di volo: i cani ci sono quasi sempre. Nel mio volo c’era anche un bambino che piangeva spesso, quindi ho capito una cosa: nonostante l’esperienza sia di alto livello, sei comunque soggetto al limite di non sapere chi sarà sull’aereo con te, e se quel volo sarà tranquillo, o ti troverai un cagnolino tra i piedi e le urla di un bambino. Di solito però questo volo è frequentato da persona all’apparenza molto educate, non arrabbiate con la vita; quindi, la mia sensazione è che non ci saranno problemi.

                                                                       CIBO 6

Non ricordo che ci siano state date le istruzioni per la sicurezza durante il volo, in caso di ammaraggio, o forse ero sbadato. Quel che ricordo è che subito dopo la partenza, avvenuta con un’ora di ritardo a causa della pista ghiacciata, ci hanno servito del caviale con i blini. In realtà mi hanno chiesto prima se lo volessi, e ovviamente ho detto di sì: mangiare il caviale è parte dell’esperienza di lusso, anche se occhio e croce fa parte di un immaginario di ricchezza abusato. Credo che i veri ricchi quando gli chiedono se vuole il caviale dicono stufi di no, e magari vorrebbero un bel panino con la mortadella. Io però lo amo davvero il caviale, e quindi l’ho mangiato volentieri. Era un caviale brandizzato, nella confezione blade, e così ho capito che questa loro trovata è servita a dare una venatura di lusso per gente come me, cioè persone che non si possono permettere un jet privato per andare a Miami, ma vogliono illudersi comunque di esser parte di quel mondo. Sì, puntano sulla psicologia aspirazionale dell’uomo.

Dopo mezz’ora dal caviale, è arrivata la colazione: della frutta, una quiche di broccoli, e un croissant immenso e molto buono. In questo caso tutto il cibo segue un immaginario francese, ma accompagnato da Acqua Panna italiana, mentre nel bagno minuscolo ma profumato c’era sapone Acqua di Parma. Non c’è dubbio: quando gli americani vogliono dare la percezione del lusso, si rifanno ad un immaginario francese e italiano. Ah dimenticavo una cosa, appena entri sull’aereo, al tuo posto c’è anche una pochette con una serie di prodotti di bellezza, tipo maschere per il viso, dentifricio, creme. Sicuramente hanno un obiettivo pubblicitario e promozionale, e questa cosa mi ha acceso una lampadina. Blade si sta facendo un database pazzesco di e-mail e persone benestanti, e se domani aprisse anche una compagnia immobiliare? Cioè quel database ha un valore pazzesco, la loro mailing list può puntare ad una nicchia di persone molto benestanti, vorrei io averci accesso.

                                                              IL VOLO 9

Avevo un po’ di paura per l’aereo piccolino, pensavo traballasse di più, ma in realtà non ho notato grandissime differenze con un boeing o airbus. Il tempo l’ho passato a leggere il mio kindle, perché udite udite non c’è il televisorino sullo schienale di quello di fronte che distrae con i film, ma c’è il wifi anche piuttosto veloce quindi volendo uno può passare il tempo con il  wifi vedere film, spezzoni. Io ho guardato una partita di serie A.  Sono andato diverse volte in bagno, l’ho trovato quasi sempre libero anche se poi alla fine ce n’era uno per 16 persone, quindi un numero sufficiente per un volo di tre ore, ma se fossero stati due sarebbe stato meglio.

                                                           L’ARRIVO 10

All’arrivo ti godi ancora una volta l’unicità dell’esperienza, perché non aspetti neanche un solo secondo, scendi dalla scalinata e c’è una ragazza con un vassoio e delle bottigliette d’acqua Panna gelate nel caso tu ti voglia dissetare , poi entri di nuovo nel lounge Blade di Miami molto simile a quello di New York. La domanda finale allora è quanto aspetti per il bagaglio? Visto che siamo sedici persone, la consegna dei bagagli avviene in dieci minuti, subito fuori dal lounge Blade c’era una ragazza mi aspettava con la mia valigia in mano.

 

 

                                                         Conclusione

La mia conclusione parte dal viaggio successivo, quello di ritorno in cui mi sono imbarcato su un volo di linea Delta di prima classe. Ho provato un senso di fastidio per il caos dell’aeroporto, la lunga fila dei controlli, dovermi togliere le scarpe, lasciare il computer nel carrello, e poi dirigermi al terminal dove aspettare oltre un’ora il volo. Durante il volo di ritorno ho pensato molto a quel volo d’andata, all’aeroporto privato, il lounge, l’aereo, il caviale, e ne ho tratto una lezione fondamentale: chi fa questa esperienza di viaggio molto probabilmente non vorrà più tornare indietro, ma sarà costretto a farlo perché quei voli hanno ancora prezzi troppo alti.

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