Corsi: Facebook e Instagram
Home Chi è Piero Armenti Servizi Blog Corsi Login

Come promuovere il turismo nelle piccole realtà. Un consiglio pratico

turismo Feb 28, 2021
 

Piero Armenti, [email protected] 

Ogni paese italiano, non importa quanto sia piccolo o ignoto, ti dirà sempre la stessa cosa. Per noi è importante il turismo. Dobbiamo puntare sul turismo. Poco importa se sia turismo internazionale, o locale. Di vicinanza o di elite.

Turismo gallina dalle uova d'oro

Il turismo è una gallina dalle uova d’oro, diffonde ricchezza sul territorio, e ti rende orgoglioso. Il turismo è cambiato negli ultimi venti anni, internet ha reso le informazioni a portata di mano, il viaggiatore non è uno spaesato Totò che arriva a Milano immaginando un clima artico. Ora puoi andare anche su Google Map e osservare in anticipo le strade di New York, puoi goderti video in 4k, seguire su Instagram persone del luogo, non necessariamente influencer, per vivere con loro qualsiasi città. In futuro è facile prevedere cosa accadrà.

Metteremo gli occhiali 3D, e avremo un’esperienza immersiva dei luoghi. Pensate alla facilità con cui posso prenotare un hotel. Nel 1995 dovevo per forza affidarmi ad una agenzia di viaggi, al suo catalogo, e scegliere in base ai suggerimenti. Ora tutto è diverso. Basta andare su una qualsiasi piattaforma tipo Booking o Expedia o ilmiohotel.com, e in pochi minuti scelgo l’hotel con precisione millimetrica: osservo le stanze, le recensioni dei clienti, la posizione sulla mappa, qualche video su youtube.

Oppure se preferisco vado su airbnb.com e mi prenoto una sistemazione in famiglia, in modo che la mia esperienza sia ancora più autentica. Vado a visitare gli Uffizi perché c’è andata Chiara Ferragni,  mangio il Pastrami da Katz perché l’ho visto fare a Piero Armenti. Tutto è contemporaneamente già visto ma allo stesso tempo eccitante: perché quell’esperienza che hanno fatto tutti, la sto facendo anche io.

I turisti visitano le città in ottica social, si moltiplicano le guide instagrammabili, siamo dentro un’ottica totalmente nuova. E per capirla fino in fondo dobbiamo fare un passo indietro: La storia del Colosseo la posso conoscere grazie ad un documentario su Youtube, o un libro, o un video su Netflix.  Ma se vengo a Roma è per vederlo dal vivo, e farmi una foto col Colosseo. Quella è l’esperienza che il viaggio mi dà: la foto. Così ragionano i “nuovi” turisti. Lo stesso vale per una città come Napoli. Cosa è più importante mangiare la pizza o fare la foto della pizza?

Come promuovere le piccole realtà?

Gli operatori del turismo si attrezzano per questa nuova normalità, perché è un’occasione di rilancio di realtà fino adesso ignote. Basta avere quell’idea giusta che ti fa da traino. Non devi avere il patrimonio artistico di Venezia per creare flussi turistici. Basta una sola cosa. Basta quell’unica cosa che sai che funziona, e che ti farà da traino senza se e senza ma. Per esempio un piccolo paese come Caiazzo ha la pizzeria Pepe in Grani. Napoli dovrebbe puntare sulla pizza, o su un’opera d’arte di rara bellezza come il Cristo Velato. Battipaglia ha tutto il suo potenziale turistico nella mozzarella di Bufala, una città come Verona non ha bisogno di altro: ha il mito di Giulietta. Per Salerno può bastare avere le Luci di Artista. Città di chiara fama come Roma, Venezia o Firenze hanno talmente tanta storia turistica alle spalle, che non devono far niente per farsi conoscere. Lo stesso vale per New York: troppi film ce l’hanno fatta amare, se devi promuovere New York basta richiamarsi ai film.

I social si possono trasformare in uno strumento di diffusione di massa per quelle città che sono meno battute dai turisti. Bari ha le signore che fanno le orecchiette nella città vecchia, la Basilicata i sassi di Matera. Se vado a Parma, una visita alla fabbrica del parmigiano vale la pena. Palermo ha lo street food, ma anche un’opera di rara bellezza come il Trionfo della Morte.

Ogni paese, ogni città, per quanto piccola deve capire qual è quell’unica cosa che gli serve per attirare il turismo, soprattutto se quella cosa può essere raccontata attraverso le immagini dei social. Allora per tornare all’esempio di Napoli, che è una città dal patrimonio artistico sterminato. Se fossi un assessore del turismo punterei su tre cose soprattutto: la pizza, il Cristo Velato, e le strade di San Gregorio Armeno. Non punterei invece sul Vesuvio, perché è una unicità di Napoli, anche se i napoletani ne sono sentimentalmente legati.  Inviterei influencer internazionali e concentrerei gli sforzi su queste tre attrazioni. Non significa lasciare da parte il resto, chiaramente. Significa capire che in ottica social è inutile disperdere gli sforzi in mille cose, ma bisogna concentrarsi sulle poche che funzionano. 

Togliamoci di mezzo il mito della cultura, il cibo conta di piu' nel creare flussi turistici. La pizza ha piu' peso del Palazzo Reale di Napoli, che comunque è bellissimo e giacché ti trovi, vai a visitare.

 

In questa newsletter parleremo di New York, impresa, e turismo

Close

In questa newsletter parleremo di New York, impresa, e turismo

Ti invieremo un'e-mail per confermare la tua iscrizione.