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Famoso da un giorno all'altro grazie alla pizza, intervista a Gabriele Lamonaca

ristorazione social media Feb 26, 2021
 

Piero Armenti, [email protected] 

E’ mattina. Come ogni giorno mi alzo, vado all’ingresso, raccolgo i giornali a cui sono abbonato. Poi mi sdraio sul divano, sorseggio un caffè e inizio a leggere. Aspetta un attimo. Cos’è questo? Ecco l’articolo che trovo.

Sgrano gli occhi e mi dico io questa persona la conosco. Il New York Post ha pubblicato un articolo su un ragazzo italiano che fa la migliore pizza di New York, solo che non si può comprare. Si può barattare per qualche altro prodotto. Funziona così: lui ti dà la sua pizza, e tu gli dai qualche altra cosa.

Gabriele LaMonaca è una delle persone che conosco a New York da più tempo, in passato abbiamo anche collaborato per il tour dei rooftop, e così decido di chiamarlo per telefono per farmi raccontare questa cosa del baratto , che a me sembra una geniale idea di marketing.

Gabriele che hai combinato, tutti i giornali parlano di te?

Lo so, mamma mia, sono travolto. Tra l’altra la mia ragazza è alle Hawaii e me la sto vedendo tutta da solo, non ti dico quanti messaggi che mi arrivano.

Ma come è nata questa idea del baratto?

È un po’ di tempo che voglio aprire una pizzeria, solo che i prezzi di New York sono proibitivi per una persona come me, e quindi durante la pandemia tutto si è fermato. Un anno fa mi sono trovato a casa chiuso, inerme, senza poter fare niente, senza poter lavorare al mio progetto della pizzeria.

Un disastro, non me lo dire

L’unica cosa che potevo fare era la pizza a casa e poi postarla sui social, ho aperto così questo canale Instagram Unregular Pizza e ho iniziato a postare.  Gli amici vedevano la mia pizza e mi chiedevano come fosse possibile ordinarla. Volevano pagarla ma non mi sentivo a mio agio a farla pagare, e quindi gliela regalavo volentieri, ma dicevo loro dammi in cambio qualcosa che fai tu a casa, che cucini a casa, non importa, scegli tu.

Una cosa bella alla fine

Ma certo, il momento era propizio perché tutti erano a casa a cucinare, e la cosa ha preso piede, la gente si divertiva ad incontrarmi e scambiarla. Quindi l’ho chiamato il baratto di un pasto. Io non avevo un’idea strategica dietro. Cioè non mi aspettavo tutto ‘sto casino di giornali e Tv.  Volevo solo mostrare la mia pizza fatta in casa, per farmi conoscere per quando avrei aperto la pizzeria.

Quindi hai aperto il profilo Instagram prima di aprire la pizzeria?

Me l’hanno consigliato i ragazzi di Avocaderia, mi hanno detto di aprire il profilo e iniziare a postare. L’idea del baratto invece è stata casuale. Lo scambio è arrivato in maniera naturale. Io posso fare una o due pizze al giorno a casa mia, spendo 25 dollari di ingredienti, quanto avrei dovuta farla pagare? 35 dollari. E cosa ci guadagnavo 10 dollari? Non aveva senso. A me poi quello che interessava era farla provare ad altre persone, testare gli ingredienti, sperimentare.  Io cerco sempre di non ripetere la pizza che ho fatto prima, per rendere ogni pizza unica. Qualcuna viene bene, qualcuna meno.

Quale pizza ha riscontrato più successo?

Sicuramente la burrapizza cioè la pizza con la burrata sopra, e io metto una burrata intera in ogni slice, quindi capirai la gente rimane di stucco.

Poi ti ha contattato il New York Post, che è il giornale più letto a New York

Ad un certo punto il New York Post mi ha contattato, io pensavo fosse uno scherzo, invece no, e hanno deciso di fare un articolo. Questo sharing, questo condividere senza fini di lucro piace, hanno voluto fare una storia su di me. Ho detto ok facciamola. Da quando è stato pubblicato l’articolo mi è successo di tutto. Il profilo di Instagram mi esploso con messaggi e richieste, hanno iniziato a contattarmi TV locali e nazionali, ho fatto intervista con Fox 5 News, ho pianificato NBC. Poi l’articolo è diventato virale, e tanti altri giornali hanno iniziato a parlare di me. Tutto in ventiquattro ore.

Quando qualcuno googlerà il tuo nome, troverà già una massa di articoli. Bellissimo bigliettino da visita.

Esatto. Sicuramente tutto questo mi invoglia ancora di più nel mio progetto di aprire una pizzeria.  Durante la pandemia si sono aperte diverse opportunità, e spero di aprire tra un due o tre mesi, penso a Manhattan, Downtown.

Che pizza fai comunque? Sei di Roma, sarà la romana.

La pizza romana in teglia, uso una farina Polselli, faccio un impasto a 96 ore di maturazione, quindi leggero, digeribile, soffice sopra e croccante sotto. La particolarità della pizza romana in teglia è che puoi farla carica di toppings, condimenti, di alta qualità:  burrata, guanciale, pecorino romano DOP, funghi. Ho fatto anche una pizza col pollo.

Quindi se voglio la tua pizza, devo cucinarti qualcosa. Ma è a tuo rischio e pericolo.

A volte mi danno anche vino in cambio, oppure io ti do una pizza, e mi fai la canzone.

Saluto Gabriele, e decidiamo di fare un video sulla pizza appena possibile. Da appassionato di marketing sui social, gli devo fare i complimenti. Il successo mediatico può apparire involontario, ma mi soffermerei su alcuni elementi fondamentali (ne parlo anche nei miei corsi) in cui si vede il talento. Il primo è l’idea originale. Tutti possono aprire un profilo in cui postano la loro pizza, ma di base chi si metterebbe a “barattarla” con altri prodotti culinari. Il secondo elemento è essere in linea con i tempi. Gabriele sfrutta questa curiosità mediatica verso la sharing economy, anche se il suo obiettivo finale è aprire una pizzeria. Il terzo elemento è culturale. Gli americani associano agli italiani il cibo, e quindi il romano che baratta la pizza è la storia perfetta per ogni giornale (se Gabriele fosse stato tedesco, un po’ meno). Sicuramente quando aprirà la pizzeria, avrà già un'agenda di giornalisti a cui mandare un messaggio: “Ehi guarda, ho aperto la mia pizzeria”. E loro saranno felicissimi di fare il follow up, cioè di dare seguito alla storia. Con la pubblicità dei giornali avrà quella spinta mediatica iniziale che è vitale per ogni business. Ovviamente, però, il successo dipende da quanto buona è la sua pizza. Il segreto finale è tutto là.

Gli consiglierei di continuare su questa strada, e magari fare il baratto con persone con un buon seguito sui social, taggarsi a vicenda, per far crescere sempre di piu' il suo profilo. In bocca al lupo

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